Pentolame e consumo del piano ad induzioneCita da omar_ita su 6 Ottobre 2015, 23:09 Salve,
leggendo su vari interventi relativi alle pentole utilizzate con i PCI, ho spesso la percezione che passi l’equivoco, riferito a pentole di cattiva qualità che “x% di tempo di cottura in più” = “(x%?) di maggiore consumo”.
Vorrei approfondire un concetto che vale per i sistemi ad induzione e non è applicabile a nessun altro sistema di cottura (gas, piastra elettrica, alogena). Consideriamo ad esempio un fornello a gas regolato su una certa erogazione (supponiamo 0,1 smc/ora). Supponiamo di poggiare sul fuoco prima una pentola “buona” che dopo 7 minuti porta ad ebollizione una certa quantità d’acqua, poi una meno “buona” che ne impiega 8. Nel primo caso ho effettivamente risparmiato sulla bolletta (0,7 smc rispetto a 0,8), perché la quantità di gas consumato è costante nel tempo ed indipendente da cosa metto sul fuoco. Una buona pentola semplicemente trasmette più calore all’acqua disperdendone meno nell’ambiente. Stesso discorso vale anche per piastre elettriche ed alogene: la quantità di calore generato e quindi di energia consumata è costante e invariabile (in questo caso è costante il consumo in Kw sugli elementi resistivi).
Con i piani ad induzione la questione è diversa: le bobine generano un campo magnetico variabile, che attraversa il piano della pentola generando delle correnti elettriche indotte (correnti parassite) che a loro volta provocano, per effetto joule, il riscaldamento delle medesime. L’assorbimento di energia sui circuiti delle bobine (e quindi a cascata sul contatore elettrico di casa) è causato dal fatto che la massa metallica della pentola si “oppone” alla variazione del campo magnetico (è come se un motore spingesse l’automobile con i freni azionati). Maggiore è questa “resistenza” (leggi: più forte spingiamo il freno dell’automobile), maggiore è la quantità di energia assorbita dal circuito che alimenta la bobina. Una “buona” pentola per PCI è in grado non solo di convogliare un elevato flusso magnetico ma, nello stesso tempo, di opporre una forte resistenza alle variazioni di quest’ultimo.
Cosa significa questo? che una bobina che la casa costruttrice dichiara da 2kw riesce ad erogare quell’energia solo se ha una massa metallica adeguata che la “consuma”. Se le bobine funzionassero a vuoto il campo magnetico generato fluttuerebbe “liberamente” senza incontrare resistenza se non una minima dispersione dovuta ai materiali di cui la bobina stessa è composta e l’assorbimento sarebbe irrisorio.
Per concludere: se una pentola su un piano ad induzione capta meno campo magnetico è vero che richiede più tempo per scaldarsi, ma assorbe meno energia. Infatti, le potenze dichiarate dalle case costruttrici (in basso un’immagine tratta dal manuale di un piano Bosch) fanno riferimento ad una normativa internazionale che detta le modalità di test (IEC 60335-2-6) che, per i piani ad induzione, indica l’utilizzo di un particolare tipo di contenitore, di una determinata forma, spessore, diametro, materiale ( http://www.iectestequipment.eu/product/T5-37X). Il contenitore (vessel) viene poggiato sul ripiano e, impostando una determinata potenza, si misura l’assorbimento.
Non appena la mia cucina sarà pronta (fine mese) sarò lieto di fare dei test con un apparecchio che misura i consumi effettivi (istantanei e totali) per valutare quanto effettivamente costa una pentola a bassa “efficienza” rispetto ad una ad alta efficienza e se vale la pena di spendere un patrimonio per pentole “eccellenti” piuttosto che soltanto “discrete”.
Saluti,
Marco.
Salve,
leggendo su vari interventi relativi alle pentole utilizzate con i PCI, ho spesso la percezione che passi l’equivoco, riferito a pentole di cattiva qualità che “x% di tempo di cottura in più” = “(x%?) di maggiore consumo”.
Vorrei approfondire un concetto che vale per i sistemi ad induzione e non è applicabile a nessun altro sistema di cottura (gas, piastra elettrica, alogena). Consideriamo ad esempio un fornello a gas regolato su una certa erogazione (supponiamo 0,1 smc/ora). Supponiamo di poggiare sul fuoco prima una pentola “buona” che dopo 7 minuti porta ad ebollizione una certa quantità d’acqua, poi una meno “buona” che ne impiega 8. Nel primo caso ho effettivamente risparmiato sulla bolletta (0,7 smc rispetto a 0,8), perché la quantità di gas consumato è costante nel tempo ed indipendente da cosa metto sul fuoco. Una buona pentola semplicemente trasmette più calore all’acqua disperdendone meno nell’ambiente. Stesso discorso vale anche per piastre elettriche ed alogene: la quantità di calore generato e quindi di energia consumata è costante e invariabile (in questo caso è costante il consumo in Kw sugli elementi resistivi).
Con i piani ad induzione la questione è diversa: le bobine generano un campo magnetico variabile, che attraversa il piano della pentola generando delle correnti elettriche indotte (correnti parassite) che a loro volta provocano, per effetto joule, il riscaldamento delle medesime. L’assorbimento di energia sui circuiti delle bobine (e quindi a cascata sul contatore elettrico di casa) è causato dal fatto che la massa metallica della pentola si “oppone” alla variazione del campo magnetico (è come se un motore spingesse l’automobile con i freni azionati). Maggiore è questa “resistenza” (leggi: più forte spingiamo il freno dell’automobile), maggiore è la quantità di energia assorbita dal circuito che alimenta la bobina. Una “buona” pentola per PCI è in grado non solo di convogliare un elevato flusso magnetico ma, nello stesso tempo, di opporre una forte resistenza alle variazioni di quest’ultimo.
Cosa significa questo? che una bobina che la casa costruttrice dichiara da 2kw riesce ad erogare quell’energia solo se ha una massa metallica adeguata che la “consuma”. Se le bobine funzionassero a vuoto il campo magnetico generato fluttuerebbe “liberamente” senza incontrare resistenza se non una minima dispersione dovuta ai materiali di cui la bobina stessa è composta e l’assorbimento sarebbe irrisorio.
Per concludere: se una pentola su un piano ad induzione capta meno campo magnetico è vero che richiede più tempo per scaldarsi, ma assorbe meno energia. Infatti, le potenze dichiarate dalle case costruttrici (in basso un’immagine tratta dal manuale di un piano Bosch) fanno riferimento ad una normativa internazionale che detta le modalità di test (IEC 60335-2-6) che, per i piani ad induzione, indica l’utilizzo di un particolare tipo di contenitore, di una determinata forma, spessore, diametro, materiale ( http://www.iectestequipment.eu/product/T5-37X). Il contenitore (vessel) viene poggiato sul ripiano e, impostando una determinata potenza, si misura l’assorbimento.
Non appena la mia cucina sarà pronta (fine mese) sarò lieto di fare dei test con un apparecchio che misura i consumi effettivi (istantanei e totali) per valutare quanto effettivamente costa una pentola a bassa “efficienza” rispetto ad una ad alta efficienza e se vale la pena di spendere un patrimonio per pentole “eccellenti” piuttosto che soltanto “discrete”.
Saluti,
Marco.
Cita da Luca72 su 7 Ottobre 2015, 08:31 Ho compreso il concetto, appena possibile effettuo un test, in casa ho una pentola a nido d’ape che allunga i tempi di cottura del 30%, effettuerò una prova con il mio misuratore di consumi elettrici e poi ti farò sapere se le due cose sono effettivamente interconnesse.
Ho compreso il concetto, appena possibile effettuo un test, in casa ho una pentola a nido d’ape che allunga i tempi di cottura del 30%, effettuerò una prova con il mio misuratore di consumi elettrici e poi ti farò sapere se le due cose sono effettivamente interconnesse.
Cita da lupus su 7 Ottobre 2015, 17:45 Oggi per caso avevo fatto una prova e la stessa pentola (3 litri ikea 365+, diametro base circa 16 cm) a livello 9 sulla zona da 18 cm fa assorbire 1780 Watt (in linea con le specifiche), mentre sulla zona da 21 solo 1530 Watt. Una cosa simile accade sulla zona da 14 cm: 1350 Watt con la stessa pentola, 1220 con un pentolino di diametro 9 di acciaio sottile, 1400 con il pentolino ikea da 1 litro di 12 cm.
Tutto questo su un piano Siemens.
Non ho fatto la prova di quanta energia sia effettivamente trasmessa alla pentola, ma probabilmente a parità di assorbimento l’energia trasmessa é la stessa, l’unico problema di efficienza é che a potenze minori ci saranno più dispersioni di calore nell’ambiente perchè i tempi si allungano (per fare bollire l’acqua, per esempio).
Io uso le pentole ikea 365+ (quelle con i rivetti, per interderci, non il modello nuovo con saldatura a punto) e sono ottime, poco costose e hanno un bel fondo spesso. Eviterei comunque le padelle/pentole a nido d’ape con poco spessore, ma non vale la pena spendere centinaia di euro per pentole più costose.
Oggi per caso avevo fatto una prova e la stessa pentola (3 litri ikea 365+, diametro base circa 16 cm) a livello 9 sulla zona da 18 cm fa assorbire 1780 Watt (in linea con le specifiche), mentre sulla zona da 21 solo 1530 Watt. Una cosa simile accade sulla zona da 14 cm: 1350 Watt con la stessa pentola, 1220 con un pentolino di diametro 9 di acciaio sottile, 1400 con il pentolino ikea da 1 litro di 12 cm.
Tutto questo su un piano Siemens.
Non ho fatto la prova di quanta energia sia effettivamente trasmessa alla pentola, ma probabilmente a parità di assorbimento l’energia trasmessa é la stessa, l’unico problema di efficienza é che a potenze minori ci saranno più dispersioni di calore nell’ambiente perchè i tempi si allungano (per fare bollire l’acqua, per esempio).
Io uso le pentole ikea 365+ (quelle con i rivetti, per interderci, non il modello nuovo con saldatura a punto) e sono ottime, poco costose e hanno un bel fondo spesso. Eviterei comunque le padelle/pentole a nido d’ape con poco spessore, ma non vale la pena spendere centinaia di euro per pentole più costose.
Cita da Tyco su 7 Ottobre 2015, 20:22 Come regola
sì, se la pentola assorbe meno campo, anche il piano consuma meno
corrente, ma con l’induzione entrano in gioco anche altri fattori
dovuti all’elettronica, come il rendimento e il fattore di potenza.
Della potenza inviata alla bobina, una parte rimarrà dispersa in
campo magnetico non catturato. Il fattore di potenza (un parametro
simile al rendimento elettrico) diminuisce quando le condizioni di
lavoro del sistema induttivo bobina-pentola sono sfavorevoli.
Per questo si
raccomanda di usare pentole non troppo più piccole del diametro
nominale di una zona cottura. Quanto sia la parte di potenza che
viene dispersa nelle varie situazioni è difficile da misurare in
casa, perché i wattmetri misurano solo la potenza totale assorbita
dal piano.
Finchè
riguarda l’uso di una caffettiera, il maggiore consumo in bolletta è
trascurabile. Per altri usi la differenza si fa sentire di più.
Infatti i piani cottura fatti con solo zone flexy o a ponte
“variabili”, dove su ciascuna si usano pentole sia molto
piccole che molto grosse, hanno un consumo in bolletta leggermente
più alto rispetto ai modelli con solo zone circolari. La differenza
dipende da quanto si usino in prevalenza pentole piccole.
Per il tipo
di fondo, ho fatto alcune prove e non trovo differenze apprezzabili
nel consumo del piano, fra le mie padelle con fondo a strati e quelle
in alluminio con inserto in acciaio.
Posso
confermare però che nell’uso, la padella con un fondo a strati
consuma circa il 30% i meno di energia di quella in alluminio con
inserto. Questo perché per avere lo stesso calore in padella, serve
un livello di cottura più basso. Almeno con le mie padelle, che
hanno un fondo a strati molto buono, ho misurato così.
Comunque in
soldi, il risparmio si aggira sui 5
centesimi per ogni cottura da 0,6KWh, che non è una cottura breve.
Quindi non ha senso pensare di ammortizzare la differenza di costo di
una buona padella contando su questo.
I motivi per
cui vale la pena spendere di più per una padella sono la migliore
distribuzione del calore sul fondo ed il maggiore comfort di cottura.
Le pentole hanno invece quasi tutte il fondo a strati, anche se non
hanno tutti la stessa qualità .
Come regola
sì, se la pentola assorbe meno campo, anche il piano consuma meno
corrente, ma con l’induzione entrano in gioco anche altri fattori
dovuti all’elettronica, come il rendimento e il fattore di potenza.
Della potenza inviata alla bobina, una parte rimarrà dispersa in
campo magnetico non catturato. Il fattore di potenza (un parametro
simile al rendimento elettrico) diminuisce quando le condizioni di
lavoro del sistema induttivo bobina-pentola sono sfavorevoli.
Per questo si
raccomanda di usare pentole non troppo più piccole del diametro
nominale di una zona cottura. Quanto sia la parte di potenza che
viene dispersa nelle varie situazioni è difficile da misurare in
casa, perché i wattmetri misurano solo la potenza totale assorbita
dal piano.
Finchè
riguarda l’uso di una caffettiera, il maggiore consumo in bolletta è
trascurabile. Per altri usi la differenza si fa sentire di più.
Infatti i piani cottura fatti con solo zone flexy o a ponte
“variabili”, dove su ciascuna si usano pentole sia molto
piccole che molto grosse, hanno un consumo in bolletta leggermente
più alto rispetto ai modelli con solo zone circolari. La differenza
dipende da quanto si usino in prevalenza pentole piccole.
Per il tipo
di fondo, ho fatto alcune prove e non trovo differenze apprezzabili
nel consumo del piano, fra le mie padelle con fondo a strati e quelle
in alluminio con inserto in acciaio.
Posso
confermare però che nell’uso, la padella con un fondo a strati
consuma circa il 30% i meno di energia di quella in alluminio con
inserto. Questo perché per avere lo stesso calore in padella, serve
un livello di cottura più basso. Almeno con le mie padelle, che
hanno un fondo a strati molto buono, ho misurato così.
Comunque in
soldi, il risparmio si aggira sui 5
centesimi per ogni cottura da 0,6KWh, che non è una cottura breve.
Quindi non ha senso pensare di ammortizzare la differenza di costo di
una buona padella contando su questo.
I motivi per
cui vale la pena spendere di più per una padella sono la migliore
distribuzione del calore sul fondo ed il maggiore comfort di cottura.
Le pentole hanno invece quasi tutte il fondo a strati, anche se non
hanno tutti la stessa qualità .
Cita da Luca72 su 7 Ottobre 2015, 21:17 Test effettuato su due pentole con fondo da 18,5 cm una classica a triplo fondo e una simile al nido d’ape.
La pentola con triplo fondo (classica, acquistata presso un semplice discount) in fase di cottura assorbiva 1830 W/h e ha portato in ebollizione 0,5 litri d’acqua in 150 secondi consumando 82,33 Watt
La pentola con fondo simile al nido d’ape assorbiva 1560 W/h e ha portato in ebollizione 0,5 litri d’acqua in 210 secondi consumando 91 Watt
Quindi effettivamente in questo caso al prolungamento dei tempi è corrisponto un consumo maggiore pari a circa il 10%.
Nella mio precedente post mi sono dimenticato di aggiungere che pentole o padelle economiche, se dotate di un fondo adeguato posso essere “migliori” (in termini di tempistiche nella cottura) di prodotti di fascia alta, vedi i seguenti due test, dove una pentole economica “coop” è risultata più rapida (e quindi dal mio punto di vista migliore) di una “berghoff”:
http://www.recensioni-piano-cottura-ad-induzione-magnetica.it/stoviglie/coop-padella-28cm-induzione.asp
http://www.recensioni-piano-cottura-ad-induzione-magnetica.it/stoviglie/berghoff-padella-28cm-induzione-Geminis-Ferno-Ceramic.asp
Test effettuato su due pentole con fondo da 18,5 cm una classica a triplo fondo e una simile al nido d’ape.
La pentola con triplo fondo (classica, acquistata presso un semplice discount) in fase di cottura assorbiva 1830 W/h e ha portato in ebollizione 0,5 litri d’acqua in 150 secondi consumando 82,33 Watt
La pentola con fondo simile al nido d’ape assorbiva 1560 W/h e ha portato in ebollizione 0,5 litri d’acqua in 210 secondi consumando 91 Watt
Quindi effettivamente in questo caso al prolungamento dei tempi è corrisponto un consumo maggiore pari a circa il 10%.
Nella mio precedente post mi sono dimenticato di aggiungere che pentole o padelle economiche, se dotate di un fondo adeguato posso essere “migliori” (in termini di tempistiche nella cottura) di prodotti di fascia alta, vedi i seguenti due test, dove una pentole economica “coop” è risultata più rapida (e quindi dal mio punto di vista migliore) di una “berghoff”:
http://www.recensioni-piano-cottura-ad-induzione-magnetica.it/stoviglie/coop-padella-28cm-induzione.asp
http://www.recensioni-piano-cottura-ad-induzione-magnetica.it/stoviglie/berghoff-padella-28cm-induzione-Geminis-Ferno-Ceramic.asp
Cita da omar_ita su 7 Ottobre 2015, 22:41 [QUOTE=Luca72]Test effettuato su due pentole con fondo da 18,5 cm una classica a triplo fondo e una simile al nido d’ape.
La pentola con triplo fondo (classica, acquistata presso un semplice discount) in fase di cottura assorbiva 1830 W/h e ha portato in ebollizione 0,5 litri d’acqua in 150 secondi consumando 82,33 Watt
La pentola con fondo simile al nido d’ape assorbiva 1560 W/h e ha portato in ebollizione 0,5 litri d’acqua in 210 secondi consumando 91 Watt
Quindi effettivamente in questo caso al prolungamento dei tempi è corrisponto un consumo maggiore pari a circa il 10%.
Nella mio precedente post mi sono dimenticato di aggiungere che pentole o padelle economiche, se dotate di un fondo adeguato posso essere “migliori” (in termini di tempistiche nella cottura) di prodotti di fascia alta, vedi i seguenti due test, dove una pentole economica “coop” è risultata più rapida (e quindi dal mio punto di vista migliore) di una “berghoff”:
http://www.recensioni-piano-cottura-ad-induzione-magnetica.it/stoviglie/coop-padella-28cm-induzione.asp
http://www.recensioni-piano-cottura-ad-induzione-magnetica.it/stoviglie/berghoff-padella-28cm-induzione-Geminis-Ferno-Ceramic.asp
[/QUOTE]
Perfetto, è questa la conferma che cercavo! Il risultato del tuo esperimento è che a fronte di un tempo di ebollizione del 40% in più (210s vs 150s) il consumo è del 10% più alto (91W/h vs 82W/h) ma come dice Lupus c’è anche da considerare che a all’aumentare dei tempi c’è anche una maggiore dispersione di calore e quindi un consumo maggiore (minor rendimento globale).
Un esperimento che farei è questo: mettere 0,5 litri di acqua nella pentola a triplo strato e ridurre la potenza del piano ad induzione affinchè eroghi circa 1560 W (misurati) per constatare quanto quel 10% di consumi in più sia dovuto ai maggiori tempi di ebollizione. Lo so, è un pò cervellotico
Marco.
[QUOTE=Luca72]Test effettuato su due pentole con fondo da 18,5 cm una classica a triplo fondo e una simile al nido d’ape.
La pentola con triplo fondo (classica, acquistata presso un semplice discount) in fase di cottura assorbiva 1830 W/h e ha portato in ebollizione 0,5 litri d’acqua in 150 secondi consumando 82,33 Watt
La pentola con fondo simile al nido d’ape assorbiva 1560 W/h e ha portato in ebollizione 0,5 litri d’acqua in 210 secondi consumando 91 Watt
Quindi effettivamente in questo caso al prolungamento dei tempi è corrisponto un consumo maggiore pari a circa il 10%.
Nella mio precedente post mi sono dimenticato di aggiungere che pentole o padelle economiche, se dotate di un fondo adeguato posso essere “migliori” (in termini di tempistiche nella cottura) di prodotti di fascia alta, vedi i seguenti due test, dove una pentole economica “coop” è risultata più rapida (e quindi dal mio punto di vista migliore) di una “berghoff”:
http://www.recensioni-piano-cottura-ad-induzione-magnetica.it/stoviglie/coop-padella-28cm-induzione.asp
http://www.recensioni-piano-cottura-ad-induzione-magnetica.it/stoviglie/berghoff-padella-28cm-induzione-Geminis-Ferno-Ceramic.asp
[/QUOTE]
Perfetto, è questa la conferma che cercavo! Il risultato del tuo esperimento è che a fronte di un tempo di ebollizione del 40% in più (210s vs 150s) il consumo è del 10% più alto (91W/h vs 82W/h) ma come dice Lupus c’è anche da considerare che a all’aumentare dei tempi c’è anche una maggiore dispersione di calore e quindi un consumo maggiore (minor rendimento globale).
Un esperimento che farei è questo: mettere 0,5 litri di acqua nella pentola a triplo strato e ridurre la potenza del piano ad induzione affinchè eroghi circa 1560 W (misurati) per constatare quanto quel 10% di consumi in più sia dovuto ai maggiori tempi di ebollizione. Lo so, è un pò cervellotico
Marco.
Cita da Luca72 su 7 Ottobre 2015, 23:31 Ho compreso benissimo il tuo ragionamento, è sicuramente così, infatti nella recensione di PCI Review pubblicata a questo link, emerge proprio questo fattore:
http://www.recensioni-piano-cottura-ad-induzione-magnetica.it/piano-cottura-induzione.asp
Ti riporto di seguito parte dell’articolo:
Test eseguito su zona da 18 cm sempre con la stessa pentola:
Livello di Potenza Corrispondenza in Watt Tempo Impiegato Consumo Totale 8 1296 W 8 minuti e 40 secondi 187 Wattora 8. 1548 W 6 minuti e 30 secondi 168 Wattora 9 1800 W 4 minuti e 35 secondi 137 Wattora booster 2500 W 3 minuti e 10 secondi 132 Wattora Risultato: contrariamente a quanto ci si possa aspettare, la funzione booster, nonostante assorba 2500 Watt consente di risparmiare energia elettrica. Infatti con il livello 8 per raggiungere il punto di ebollizione dell’acqua abbiamo impiegato ben 8 minuti e 40 secondi, consumando 187 Wattora, mentre con il booster abbiamo impiegato soli 3 minuti e 10 secondi, consumando 132 Wattora (risparmiando 55 Wattora).
Livelli di cottura inferiori al numero 8 allungano i tempi sensibilmente, aumentando inoltre i costi di gestione, quindi ne sconsigliamo l’uso.
Ad ogni modo, dai test da me condotti emerge, che effettivamente non conviene acquistare pentole o padelle con fondo a nido d’ape o simili, pena un aumento sensibile dei tempi di cottura e un aumento seppur non elevatissimo delle spese di gestione.
Ho compreso benissimo il tuo ragionamento, è sicuramente così, infatti nella recensione di PCI Review pubblicata a questo link, emerge proprio questo fattore:
http://www.recensioni-piano-cottura-ad-induzione-magnetica.it/piano-cottura-induzione.asp
Ti riporto di seguito parte dell’articolo:
Test eseguito su zona da 18 cm sempre con la stessa pentola:
Livello di Potenza Corrispondenza in Watt Tempo Impiegato Consumo Totale 8 1296 W 8 minuti e 40 secondi 187 Wattora 8. 1548 W 6 minuti e 30 secondi 168 Wattora 9 1800 W 4 minuti e 35 secondi 137 Wattora booster 2500 W 3 minuti e 10 secondi 132 Wattora Risultato: contrariamente a quanto ci si possa aspettare, la funzione booster, nonostante assorba 2500 Watt consente di risparmiare energia elettrica. Infatti con il livello 8 per raggiungere il punto di ebollizione dell’acqua abbiamo impiegato ben 8 minuti e 40 secondi, consumando 187 Wattora, mentre con il booster abbiamo impiegato soli 3 minuti e 10 secondi, consumando 132 Wattora (risparmiando 55 Wattora).
Livelli di cottura inferiori al numero 8 allungano i tempi sensibilmente, aumentando inoltre i costi di gestione, quindi ne sconsigliamo l’uso.
Ad ogni modo, dai test da me condotti emerge, che effettivamente non conviene acquistare pentole o padelle con fondo a nido d’ape o simili, pena un aumento sensibile dei tempi di cottura e un aumento seppur non elevatissimo delle spese di gestione.
Vi faccio i miei complimenti per l’accuratezza con cui avete svolto il tema, che mi interessava molto.
Quindi capisco che la dispersione del calore provocata da una cottura piu’ lunga influisce fortemente sul consumo, mentre “l’efficienza” della pentola ha minore importanza, per non parlare della qualità e del prezzo.
Vi ringrazio molto.
Vi faccio i miei complimenti per l’accuratezza con cui avete svolto il tema, che mi interessava molto.
Quindi capisco che la dispersione del calore provocata da una cottura piu’ lunga influisce fortemente sul consumo, mentre “l’efficienza” della pentola ha minore importanza, per non parlare della qualità e del prezzo.
Vi ringrazio molto.
Cita da iaio82 su 8 Luglio 2019, 14:05 Buongiorno, ho acquistato mesi fa un piano a induzione Bosch Serie 4 e volevo sapere se secondo voi consumo di meno a cucinare in modalità boost dato che prende molto meno tempo o impostando per esempio la cottura a livello 4 o 5 aspettando più tempo. E’ possibile reperire online delle tabelle del consumo al minuto di ogni singolo piatto di cottura di questo modello e dei valori di cottura che ha lo stesso modello su ogni singolo piatto in modalità boost ? Come fareste voi, altrimenti? Grazie.
Buongiorno, ho acquistato mesi fa un piano a induzione Bosch Serie 4 e volevo sapere se secondo voi consumo di meno a cucinare in modalità boost dato che prende molto meno tempo o impostando per esempio la cottura a livello 4 o 5 aspettando più tempo. E’ possibile reperire online delle tabelle del consumo al minuto di ogni singolo piatto di cottura di questo modello e dei valori di cottura che ha lo stesso modello su ogni singolo piatto in modalità boost ? Come fareste voi, altrimenti? Grazie.
Cita da Luca72 su 8 Luglio 2019, 14:30 Il booster serve per portare in ebollizione l’acqua in tempi brevissimi e consuma meno dei livelli più bassi come puoi costatare dalla taballa presente in questa discussione, ma di certo non puoi cucinare con il booster, in quanto bruceresti tutto.
La cottura va fatta con livelli equivalenti al GAS, ovvero per cuocere una polpetta devi usare fuoco medio, corrispondente in genere al livello 4/5.
Leggi questo articolo per maggiori informazioni:
Il booster serve per portare in ebollizione l’acqua in tempi brevissimi e consuma meno dei livelli più bassi come puoi costatare dalla taballa presente in questa discussione, ma di certo non puoi cucinare con il booster, in quanto bruceresti tutto.
La cottura va fatta con livelli equivalenti al GAS, ovvero per cuocere una polpetta devi usare fuoco medio, corrispondente in genere al livello 4/5.
Leggi questo articolo per maggiori informazioni:
|