Forum breadcrumbs – Sei qui:Forum PCI Review – Portale Italiano dedicato ai Piani Cottura a InduzioneForum Piani Cottura a Induzione Magnetica: Guide e FAQ (domande poste frequentemente)La bolletta elettrica in Italia e … Please Accesso or Registrati to create posts and topics. La bolletta elettrica in Italia e in EuropaTyco@tyco 2.454 Messaggi #1 · 5 Marzo 2017, 19:11
Data
di pubblicazione: 5 Marzo 2017
(realizzato
dall’utente: Tyco)
Confronto
tariffe elettriche 2017 in Italia ed in Europa
Si sente dire spesso che le bollette elettriche in
Italia siano le più care d’Europa. Ma è proprio vero? Forse lo era fino a 10 anni fa. Oggi non è più così automatico.
Confrontando le tariffe utilizzando i siti comparatori
attivi in alcune nazioni, si può avere un confronto realistico dei costi. Parlare del solo prezzo del kWh non fornisce una visone corretta, dato che questo viene contornato da altri costi poco trasparenti e sondabili, soprattutto in Italia.
Vediamo qui a confronto le tariffe italiane del 2017 con
quelle di Spagna, Francia, Germania, Austria e Gran Bretagna per un consumo annuale di 2700 kWh, che è il consumo medio della famiglia italiana e per 1500 kWh, il consumo di un singolo, o di una coppia che consuma molto poco.
Ho scelto tariffe monorarie con costi poco sotto
i fornitori principali, che notoriamente non sono i più vantaggiosi. Ho scartato i prezzi più stracciati, molto lontani dalla media reale ed ho escluso i bonus di benvenuto per il cambio gestore, che vengono accreditati solo il primo anno.
Le tariffe bi-orarie raramente sono convenienti e sono
molto poco utilizzate all’estero, almeno in Germania.
In Francia e Spagna si usano scaglioni di potenza di
contatore similmente all’Italia.
Solo in Italia è presente la distinzione bigotta fra
utente residente e non residente. Tariffe
Feb. 2017 per 2700 kWh/anno (famiglia media)
Note in tabella:
* In Germania i kW di potenza del contatore non sono
elemento contrattuale e non hanno influenza sui costi in tariffa. Lo standard di base è 11kW (trifase) e non c’è un limite prefissato. Nelle abitazioni dotate di acqua calda elettrica istantanea sono però solitamente sufficienti 35kW.
** In Austria e Gran Bretagna sembra che si applichi lo
stesso sistema come in Germania, in quanto nei comparatori di tariffe non bisogna inserire la potenza di allacciamento voluta.
Prime considerazioni:
In Germania la famiglia media italiana con 3 kW spenderebbe oltre 200€ all’anno in più!
Siccome in Italia oltre il 90% degli utenti domestici ha
un contratto da 3 kW, in massima parte residente, oggi la bolletta italiana media è in realtà una delle più basse! Con sorpresa, la Francia non offre sempre le tariffe più vantaggiose, nonostante con il suo 73% di energia nucleare, sia un’anomalia mondiale. Le condizioni più convenienti risultano essere in Austria e Gran Bretagna. Va considerato però che l’Austria ha una popolazione molto ridotta, rispetto alle altre nazioni confrontate.
Le cose cambiano però appena si sale con la potenza
di contatore. Le tariffe in Italia e Spagna diventano subito sconvenienti sopra i 3 kW, e diventano improponibili dai 10kW!
Per un consumo di 2700 kWh la Francia rimane vantaggiosa
fino ai 15kW, ma al di sopra diventa sorprendentemente costosa. Strano, visto che per usufruire di acqua calda elettrica istantanea occorrono riscaldatori da 18-27kW.
Gli scaglioni di potenza e la “potenza
impegnata”:
Considerando che in
un’abitazione l’assorbimento è per la maggior parte del tempo inferiore a poche centinaia di Watt, ed i picchi di molti kW sono di breve durata, non mi sembra opportuno fare pagare cara la potenza di allacciamento.
Parlare di “potenza impegnata” è poco o per
niente idoneo per un’abitazione. Questo dev’essere il motivo alla base della scelta di Germania, Austria e Gran Bretagna.
In Italia, Francia e Spagna, sopra i 3 o 6kW il costo
della “potenza impegnata” in bolletta supera di molte volte l’importo dei kWh consumati! In base al proprio consumo la differenza arriva a 700€ e oltre, di soldi puramente regalati!
Vediamo per l’utente con basso consumo, con 1500 kWh
all’anno: Tariffe
Feb. 2017 per 1500 kWh/anno
Per il singolo o la
coppia che consuma poco, converrebbe invece trovarsi in Gran Bretagna, Austria o Germania. Pagando poco di più, avrebbero a disposizione kW a volontà !
Sopra i 3kW, le tariffe con scaglioni di potenza di
Italia, Spagna e Francia diventano velocemente improponibili.
La tariffa agevolata da 3 kW in Italia:
Alla luce di questi dati, molte famiglie con la tariffa
da 3 kW residente, non vorrebbero più fare cambio con le tariffe di un’altra nazione!
L’effetto di queste tariffe negli ultimi decenni è
stato che gli utenti italiani con 3 kW, con consumi medi e bassi, sono stati abituati a pagare molto poco l’elettricità , abituandosi però ad avere molto poco in cambio, appunto i 3kW.
Questo ha portato gli italiani ad avere
quell’atteggiamento di fare le pulci sui consumi elettrici, cercando di risparmiare qualche decina di € sulla bolletta, mentre sul riscaldamento si spendono centinaia o migliaia di € in più del necessario a causa della mancanza di doppi vetri, o cappotti isolanti, oppure si sceglie di consumare di più comprando un SUV.
Considerazioni sull’Italia:
La tariffa da 3 kW era nata come tariffa agevolata, ed è
un rimasuglio del dopoguerra, quando la disponibilità di potenza era realmente bassa e nelle case degli italiani c’era a malapena un frigorifero e qualche lampadina. Ma in 60 anni le cose sono cambiate!
Anche la progressività del costo al kWh nella tariffa
da 3 kW, cioè il prezzo del kWh che aumenta con l’aumentare dei kWh consumati, è un retaggio dei tempi in cui l’energia era quasi razionata. E’ un’impostazione che oggi non ha senso, perché non è possibile stabilire a priori se chi ha un consumo sopra una certa soglia, lo ha per spreco o per necessità ! E’ come fare pagare la benzina in base a quanti litri si ha già comprato nel mese, indipendentemente da per cosa si usi la macchina!
Oggi la convenienza dei contratti da 3 kW è finanziata
con le bollette di chi ha una misera manciata di kW a disposizione in più.
Considerando che oggi in un’abitazione ci sono almeno
3 elettrodomestici con assorbimento di circa 2,2 kW (forno, lavatrice, lavastoviglie), senza contare i piani cottura elettrici, non si può più considerare un lusso accendere
la lavatrice mentre si usa il phon o il forno!
Il consumo in bolletta non cambia se si usano gli
elettrodomestici contemporaneamente o uno dopo l’altro, con grande scomodità e dispendio di tempo.
Considerazioni sulla Germania:
E’ la nazione con le tariffe più trasparenti e facili
da calcolare. La tariffa è composta solo da 2 parti. Una quota fissa fra 60 e 120€ all’anno, a seconda dalla zona geografica e del fornitore, ed è quello che si paga se si consumano 0 kWh, e la la quota di consumo, composta solo dal costo al kWh pattuito (oggi intorno a 0,24€), moltiplicato per i kWh consumati.
La potenza di allacciamento non è elemento
contrattuale e non ci sono scaglioni di consumo.
Gli allacciamenti usuali sono 11kW per le utenze normali
e 35kW se si ha l’acqua calda elettrica prodotta con caldaie elettriche istantanee. Tutti gli allacciamenti sono trifase. Per gli utenti domestici non si misura la potenza reattiva.
Considerazioni finali:
Direi che oggi un sistema tariffario alla tedesca,
indipendente dai kW di allacciamento e incentrato sui kWh consumati (senza progressività ), è il sistema più equo e non spinge né ad acrobazie nell’uso degli elettrodomestici, né incentiva a consumare inutilmente.
Il consumo di kWh per famiglia dipende solo da quanto e
quali elettrodomestici si usano, e non se sono usati contemporaneamente.
Io personalmente non trovo eccessivo pagare 7 o 10€ al
mese come contributo fisso, per essere collegato ad una rete elettrica con 11kW o più a disposizione. Anche un prezzo al kWh intorno a 0,24€ non mi sembra eccessivo.
Certo per adottare un sistema di questo tipo ci vuole
una buona rete di distribuzione.
Il costo del kWh e il nucleare:
Bisogna ricordare che ovunque, ma soprattutto in
Francia, il nucleare è quasi totalmente gestito dallo Stato, che ne sovvenziona gli enormi costi nascosti (smaltimento delle centrali a fine vita e delle scorie), con le tasse dei cittadini.
Vediamo in tabella il costo medio al kWh in alcune
nazioni e la quota di energia nucleare prodotta: Prezzo
del kWh in centesimi di €
Quota
di energia nucleare nella produzione nazionale (dati 2016)
Come si vede, il costo al kWh da solo non è indice di
quanto siano convenienti poi le tariffe reali.
Malgrado i nostalgici, la quota di nucleare influisce
meno di quanto ci si aspetti, come avviene soprattutto per Spagna, Germania e Regno Unito.
In Germania la quota di nucleare è solo del 13,8%,
mentre le rinnovabili sono al 29,5%, in aumento. L’eolico da solo (12,3%) ha già quasi raggiunto il nucleare, che verrà totalmente dismesso per il 2022. In Germania oggi il 22% del prezzo del kWh (5,3 centesimi su 24) è di finanziamento al passaggio totale alle rinnovabili, previsto per il 2050. E si tratta di vere rinnovabili, non di inceneritori ribattezzati “termovalorizzatori”
Questa è la situazione attuale nel 2017. Quando nel
giugno 2018 verrà completato il passaggio al nuovo sistema tariffario in Italia, rifaremo il confronto e analizzeremo quali cambiamenti saranno stati apportati. Qui un anticipo delle modifiche:
Cosa cambierà dal 2018:
– Saranno eliminati gli scaglioni progressivi di consumo
anche nella tariffa da 3kW, quindi il prezzo del kWh non aumenterà più con l’aumentare del consumo (il che non significa premiare chi consuma di più!).
– La parte fissa del prezzo del kWh sarà uguale per
tutte la potenze di contatore.
– Sarà possibile scegliere la potenza di contatore a
piacere fra 1,5 e 30kW, con passi di 0,5 kW. fino a 6 kW, per es. 5 o 5,5 kW, e passi di 1kW sopra i 6 kW. Sopra i 6 kW si andrà in trifase, come ora. Alcuni fornitori adottano già questa scelta.
Cosa non cambierà :
– Rimarrà la “potenza impegnata”. Il costo
fisso mensile aumenterà con l’aumentare della potenza di contatore.
– Rimarrà una distinzione fra utente residente e non
residente. Fai clic per pollice in basso.0Fai clic per pollice in alto.0 michelemezza@michelemezza 16 Messaggi #2 · 7 Marzo 2017, 09:44
Grazie per l’analisi. Vorrei aggiungere una nota riguardo la tariffa bi-oraria che dici essere, normalmente, poco vantaggiosa.
Direi che dipende dalle abitudini di ciascuno.
Io ho, mediamente, il 25% dei consumi in fascia 1 (dalle 8.00 alle 19.00 dei giorni feriali). Il restante 75% dei consumi avviene nei giorni festivi e in orario serale dalle 19.00 alle 7.00 dei giorni feriali (queste informazioni le leggo nella bolletta).
Lo scorso novembre sono passato da Enel (mercato tutelato) a una tariffa a libero mercato di EOn.
Le tariffe orarie enel erano:
fascia 1: 0,0714 €/kWh
fascia 2: 0,0655 €/kwh
Le tariffe con il nuovo operatore:
fascia 1: 0,068 €/kwh
fascia 2: 0,0177 €/kwh.
La bolletta dicembre-gennaio dello scorso anno è stata 138€ (senza canone rai). Quest’anno 139€ (compreso 14€ di canone rai), con un risparmio nel bimestre di 13€, senza aver cambiato abitudini, anzi quest’inverno stiamo usando il forno elettrico con maggior frequenza.
In famiglia siamo in 4, lavoriamo tutti e due, e abbiamo due bambini di 8 e 4 anni.
Tra due anni, quando il bambino più piccolo inizierà ad andare a scuola tutti i giorni, il risparmio dovrebbe essere ancor maggior perchè i nostri consumi si sposteranno ancor di più verso le fasce 2 e 3.
E’ vero che i conti si fanno su base annua, però, almeno nel mio caso mi sembra che la tariffa bi-oraria abbia un suo perchè :), dipende da come sono distribuiti i consumi nell’arco della giornata.
Vediamo il prossimo bimestre come sarà la bolletta dopo l’introduzione casa del piano cottura a induzione.
michelemezza2017-03-07 17:26:09 Fai clic per pollice in basso.0Fai clic per pollice in alto.0 Tyco@tyco 2.454 Messaggi #3 · 23 Novembre 2017, 22:09
Ciao,
certamente se l’80% del consumo annuale è spostato sulla fascia serale, una tariffa bioraria può convenire, come nel tuo caso. Ma
quando la differenza di prezzo fra le due fasce è alta, basta sgarrare un po’ e la convenienza si annulla, o si finisce per pagare di più. Per esempio se succede che qualcuno sta in casa durante il giorno, soprattutto in inverno. Quei
prezzi di 6-7 centesimi al kWh che indicano in Italia sono poi poco utili, dato che in bolletta si sommano i costi di distribuzione, ecc ed il prezzo effettivo è sui 25-30 ct/kwh + la quota fissa mensile. Quindi è difficile fare calcoli in anticipo. Fai clic per pollice in basso.0Fai clic per pollice in alto.0 |
Supportaci! Condividi questa pagina con i tuoi amici!
Navigazione forum Please Accesso or Registrati to create posts and topics. La bolletta elettrica in Italia e in Europa#1 · 5 Marzo 2017, 19:11 #2 · 7 Marzo 2017, 09:44 #3 · 23 Novembre 2017, 22:09 |