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Tyco su 27 Maggio 2015, 16:50
In questi giorni di ricerche varie sui componenti interni dei piani cottura, ho trovato alcune informazioni sulla diffusione dei fornelli a induzione in Europa, ma soprattutto in Germania.
Faccio qui un riassunto di quello che ho trovato.
– Nonostante oggi i produttori che vendono a livello mondiale la maggiore parte dei piani a induzione siano tedeschi, non è la Germania il paese dove al momento i fornelli a induzione sono più diffusi.
A giudicare dal numero di pezzi venduti (dati del 2004) il paese dove sono più diffusi è con grande distacco la Francia (170.000 pezzi), seguita dalla Spagna (150.000). La Germania sarebbe solo terza con 30.000 pezzi venduti nel 2004. Nel 2005 ne sono stati venduti però già 80.000, quasi il triplo (fonte Wikipedia DE). Suppongo che l’incremento di crescita sia stato alto anche negli altri paesi.
– Percentuale dei piani cottura nelle abitazioni secondo il tipo, in Germania (dati del 12/2010)(link):
Elettrico radiante (tutti ti tipi) = 76%
Elettrico a induzione = 18%
Gas = 6%
La percentuale di induzione è in salita ogni anno di alcuni punti %.
Il 6% del gas è in lenta e costante diminuzione, in quanto non si trova tanto per scelta di chi ce l’ha, ma si tratta in massima parte di vecchie abitazioni dove il tubo del gas era già presente in cucina e dove non è stato tolto durante le fasi di ristrutturazione successive.
– Nel 2010 il % dei piani a induzione sul totale dei piani elettrici in vetroceramica in Europa occidentale era del 34% (link), in aumento ogni anno di alcuni punti. Questo dato conferma che con la continua discesa dei prezzi l’induzione sta soppiantando l’elettrico radiante in generale. L’elettrico radiante nel prossimo futuro è destinato a rimanere concorrenziale solo nella fascia più economica (sotto i 250€).
In Italia la faccenda è complicata, almeno finché non verrà ammodernata la rete di distribuzione elettrica BT (bassa tensione) e non si porterà la trifase anche negli appartamenti, come avviene in molti paesi.
Oggi molte cabine BT sono al limite del sovraccarico e sarebbe impensabile distribuire tutto in trifase, dovendo garantire una potenza massima assorbibile maggiore ad ogni utenza collegata. (Anche accontentandosi di 6KW in monofase, il problema è lo stesso).
In Italia si aggiungono anche problemi di scarsità di energia elettrica prodotta (ne servirebbe di più per coprire i picchi di uso a mezzogiorno e la sera) e la mancanza da decenni di un piano di sviluppo energetico che punti all’autosufficienza energetica, e senza promuovere centrali devastanti per l’ambiente (centrali a olio, carbone, inceneritori ribattezzati termovalorizzatori, biomassa). Di questo passo ci vorrà ancora un bel po’, ma un ammodernamento del sistema alla fine sarà inevitabile.
In questi giorni di ricerche varie sui componenti interni dei piani cottura, ho trovato alcune informazioni sulla diffusione dei fornelli a induzione in Europa, ma soprattutto in Germania.
Faccio qui un riassunto di quello che ho trovato.
– Nonostante oggi i produttori che vendono a livello mondiale la maggiore parte dei piani a induzione siano tedeschi, non è la Germania il paese dove al momento i fornelli a induzione sono più diffusi.
A giudicare dal numero di pezzi venduti (dati del 2004) il paese dove sono più diffusi è con grande distacco la Francia (170.000 pezzi), seguita dalla Spagna (150.000). La Germania sarebbe solo terza con 30.000 pezzi venduti nel 2004. Nel 2005 ne sono stati venduti però già 80.000, quasi il triplo (fonte Wikipedia DE). Suppongo che l’incremento di crescita sia stato alto anche negli altri paesi.
– Percentuale dei piani cottura nelle abitazioni secondo il tipo, in Germania (dati del 12/2010)(link):
Elettrico radiante (tutti ti tipi) = 76%
Elettrico a induzione = 18%
Gas = 6%
La percentuale di induzione è in salita ogni anno di alcuni punti %.
Il 6% del gas è in lenta e costante diminuzione, in quanto non si trova tanto per scelta di chi ce l’ha, ma si tratta in massima parte di vecchie abitazioni dove il tubo del gas era già presente in cucina e dove non è stato tolto durante le fasi di ristrutturazione successive.
– Nel 2010 il % dei piani a induzione sul totale dei piani elettrici in vetroceramica in Europa occidentale era del 34% (link), in aumento ogni anno di alcuni punti. Questo dato conferma che con la continua discesa dei prezzi l’induzione sta soppiantando l’elettrico radiante in generale. L’elettrico radiante nel prossimo futuro è destinato a rimanere concorrenziale solo nella fascia più economica (sotto i 250€).
In Italia la faccenda è complicata, almeno finché non verrà ammodernata la rete di distribuzione elettrica BT (bassa tensione) e non si porterà la trifase anche negli appartamenti, come avviene in molti paesi.
Oggi molte cabine BT sono al limite del sovraccarico e sarebbe impensabile distribuire tutto in trifase, dovendo garantire una potenza massima assorbibile maggiore ad ogni utenza collegata. (Anche accontentandosi di 6KW in monofase, il problema è lo stesso).
In Italia si aggiungono anche problemi di scarsità di energia elettrica prodotta (ne servirebbe di più per coprire i picchi di uso a mezzogiorno e la sera) e la mancanza da decenni di un piano di sviluppo energetico che punti all’autosufficienza energetica, e senza promuovere centrali devastanti per l’ambiente (centrali a olio, carbone, inceneritori ribattezzati termovalorizzatori, biomassa). Di questo passo ci vorrà ancora un bel po’, ma un ammodernamento del sistema alla fine sarà inevitabile.